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PER MEDICI E ODONTOIATRI |
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UNA PAROLA DI ODONTOIATRIA |
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Uno dei momenti fondamentali nella
diagnosi clinica di malocclusione è la valutazione di rilevanti parametri
qualitativi, funzionali ed estetici, della dentatura del paziente. Ciò ha
come scopo l'identificazione esatta della malocclusione, della specifica
anomalia di posizione dei denti che rende opportuno l'intervento di
ortodonzia correttiva.
Tale valutazione si fa nel corso dell'esame clinico, con l'osservazione
diretta delle arcate dentarie del paziente, e nel successivo esame delle
loro riproduzioni in gesso.
Anche la teleradiografia può fornire utili indicazioni sulla situazione
della dentatura, riguardanti in particolare i rapporti reciproci dei denti
anteriori, i loro rapporti con le rispettive basi scheletriche e con i
tessuti molli del profilo facciale.
Dall'esame delle arcate dentarie del paziente e dei modelli in gesso
delle stesse si analizza:
La forma delle arcate
Il rapporto molare
Il rapporto canino
Le linee mediane
Il sovragetto
Il sovramorso
Le inclinazioni assiali
La forma delle arcate
La malocclusione dentale è di frequente accompagnata da un'alterazione nella
forma dell'arcata, la cui valutazione nel corso dell'esame clinico permette
importanti considerazioni diagnostiche. I difetti di forma delle arcate
dentarie sono più facilmente rilevabili con l'osservazione dei modelli in
gesso delle arcate stesse.
La forma d'arco deve risultare regolare secondo una linea che passa per le
cuspidi vestibolari ed i margini incisivi.
Non devono essere presenti sovrapposizioni dentali (affollamento dentale) e
denti in ectopia vestibolare o linguale.
Le creste marginali devono trovarsi sullo stesso piano ed i punti di
contatto regolari.
Non devono esserci rotazioni dentali.
Il rapporto molare
Sul rapporto dei primi molari permanenti Angle aveva basato la
classificazione delle malocclusioni tutt'ora in uso.
Egli aveva descritto 3 tipi di rapporto molare.
Il rapporto molare di 1^ classe: quando la cuspide mesiovestibolare del 1°
molare superiore occlude nel solco centrale del primo molare inferiore.
Il rapporto molare di 2^ e 3^ classe: quando il 1° molare superiore occlude
rispettivamente più avanti o più indietro rispetto alla posizione di 1^
classe.
La classificazione dentale delle malocclusioni che Angle ha concepito sulla
base dei rapporti tra i primi molari permanenti comprende 3 gruppi di
malocclusioni:
Malocclusione di prima classe - In questa tipologia di malocclusioni pur
essendo il rapporto molare di 1^ classe i settori anteriori delle arcate
presentano affollamento, protrusione, rotazioni, morso aperto o profondo.
Malocclusione di seconda classe - Comprendono 2 sottodivisioni:
Malocclusione di prima divisione con overjet - Comprende quelle
malocclusioni in cui l'arcata superiore é in avanti rispetto all'inferiore.
Angle la chiamava distocclusione in quanto ne imputava la causa alla
posizione distale dell'arcata inferiore. Può essere invece dovuta sia a
retroposizioni dentali funzionali o scheletriche a livello mandibolare che a
protrusioni dentali o scheletriche a livello mascellare.
Malocclusione di seconda divisione con morso profondo - Questa tipologia
di malocclusione si presenta più frequentemente in un contesto
brachifacciale. E' caratterizzata da una retroinclinazione degli incisivi
centrali superiori con, nella forma tipica, vestibolo versione degli
incisivi laterali.
Malocclusioni di terza classe - Sono caratterizzate dal fatto che la
cuspide mesio-vestibolare del molare superiore occlude dietro il solco
centrale vestibolare del molare inferiore, con o senza inversone completa
del morso. Può dipendere da cause dentali, scheletriche e funzionali.
Il rapporto canino
Il canino superiore deve occludere tra il canino e il primo premolare
inferiore; la sua faccia distovestibolare deve rapportarsi alla faccia
mesiovestibolare del canino inferiore. Il rapporto canino è un rapporto
funzionale in quanto i canini nell'occlusione cosiddetta organica devono
assicurare la disclusione nei movimenti di lateralità.
Le linee mediane
Le linee mediane dentali, sia con le arcate in massimo contatto che in
posizione di riposo, devono trovarsi centrate tra di loro e con il centro
della faccia.
Qualora si presentino deviate la causa può essere:
dentale, può succedere per la perdita precoce di un canino deciduo,
quando i denti incisivi collassano nello spazio libero
scheletrico-funzionale, come avviene in certi morsi incrociati da
contrazione dell'arcata dentale superiore, allorché il paziente va a cercare
una occlusione stabile deviando lateralmente la mandibola rispetto al suo
normale percorso di chiusura
scheletrico-strutturale, ad esempio nel caso di latero-deviazioni
funzionali mandibolari che nel corso della crescita si sono strutturate.
Il sovragetto (overjet)
L’overjet viene generalmente definito come la distanza orizzontale tra la
superficie labiale degli incisivi mandibolari e la superficie incisale degli
incisivi mascellari, misurata con i mascellari in relazione centrica e i
denti in occlusione. In questo modo si determina una variabilità del
sovragetto individuale anche in una normale occlusione di prima classe, che
dipende dall'inclinazione degli incisivi superiori e dalla quantità del
sovramorso.
E' più comodo definire il sovragetto come la distanza orizzontale tra la
superficie labiale degli incisivi mandibolari e la superficie palatale degli
incisivi mascellari, in occlusione centrica e con una normale
sovrapposizione verticale tra gli incisivi. In tal modo, poiché gli incisivi
superiori ed inferiori devono entrare in un contatto sfiorante in
occlusione, possiamo dire che l'occlusione normale non prevede nessun
sovragetto.
La presenza di overjet positivo è un segno tipico della malocclusione di
2^classe 1^divisione. L'overjet negativo, detto anche morso inverso, lo si
riscontra, invece, nelle malocclusioni di terza classe.
Il sovramorso (overbite)
Il sovramorso è il sopravanzo verticale degli incisivi mascellari sugli
incisivi mandibolari con i denti in occlusione centrica.
Gli incisivi superiori non dovrebbero sopravanzare verticalmente più della
metà della corona degli incisivi inferiori.
Si parla di morso aperto quando gli incisivi superiori e inferiori non
arrivano a sovrapporsi sul piano verticale, di morso profondo quando la loro
sovrapposizione è eccessiva.
Il morso aperto e il morso profondo possono essere espressione di problemi
dentali, oppure di una crescita alterata in eccesso o in difetto della
porzione inferiore del viso. In questi casi si parla di morso aperto o morso
profondo scheletrico.
Le inclinazioni assiali
Sia l'inclinazione mesio-distale che quella vestibolo-linguale dei denti
dell'arcata superiore e inferiore devono corrispondere a certi canoni
estetici e funzionali. In questo senso i canini sia superiori che inferiori
presentano una mesio inclinazione coronale. I bordi incisali degli incisivi
superiori e inferiori devono essere paralleli alla linea bipupillare. Per
poterli sistemare in tale posizione, dato che il bordo incisale non è
perpendicolare all'asse del dente, quest'ultimo deve essere inclinato
distalmente . Una linea tangente al punto medio della corona clinica degli
incisivi superiori, sulla faccia vestibolare, deve essere pressoché
perpendicolare al piano di Francoforte. Dato che non c'é parallelismo
anatomico tra faccia vestibolare e asse del dente, quest'ultimo deve avere
un'inclinazione vestibolo-palatale. Anche la formazione delle curve di
compenso di Spee e di Wilson richiede delle inclinazioni dentarie corrette;
così come la distribuzione dei carichi sui denti che deve essere assiale.

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