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PER MEDICI E ODONTOIATRI |
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UNA PAROLA DI ODONTOIATRIA |
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L'utilizzo più
frequente di questo apparecchio è nell'affollamento dei denti frontali
superiori, per il recupero del loro spazio d'allineamento, quando il piano
di trattamento mette in evidenza la necessità di ottenerlo con
l'arretramento dei primi molari permanenti [foto].
Viena applicata a tal scopo preferibilmente
in dentizione
mista,
nel tempo in cui
avviene il passaggio a quella definitiva, o in dentizione definitiva
precoce, possibilmente prima che erompa il secondo molare permanente. In
questo periodo di sviluppo la sua azione di spostamento dei primi molari
superiori è estremamente efficace, potendo produrre fino a 6-7 mm di
recupero di spazio per l'allineamento dei denti frontali.
Altre malocclusioni che beneficiano dell'applicazione della trazione
extraorale sono: la seconda classe dentale, quella scheletrica e le forme
miste, nell'età di crescita.
L'apparecchio è composto di tre parti.
1. Le bande molari che vengono cementate sui primi molari
permanenti. Rappresentano la componente fissa.
2. L'arco intra-extraorale che s'inserisce nei tubi degli
attacchi ortodontici saldati sulle bande molari.
3. La fascia elastica che si aggancia sull'arco fornendo la
forza per l'arretramento dei primi molari permanenti.
Esistono tre tipi di TEO, a trazione bassa o cervicale, a trazione media o
nucale e a trazione alta o occipitale. La scelta è determinata dal tipo
facciale e dalla previsione di crescita, potendo influire sull'altezza del
terzo inferiore del viso e sul morso (overbite).
La TEO deve essere portata in casa, dalle 12 alle 14 ore, tutto il tempo del
riposo notturno più qualche ora durante il giorno.

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